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venerdì 30 maggio 2014

Weekly Apple #8 - Letizia Loi


Gli autori di
 su Fantasy land


Intervista con...
LETIZIA LOI

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Oggi, ospite dell'appuntamento settimanale con gli autori pubblicati da La Mela Avvelenata è la scrittrice Letizia Loi. Vediamo cos'ha da raccontarci.

D: Domanda d’obbligo per riscaldare l’ambiente: chi è Letizia Loi?

Una ragazza di (quasi, li compirò a fine maggio) 24 anni, appassionata d’arte fin da bambina e di scrittura da quando era dodicenne o giù di lì.

Per tanti anni ho tenuto quello che scrivevo solo per me, finché non ho cominciato a pubblicare su internet, sotto forma di fan fiction, occupandomi anche di correggere testi – o betare, come lo si chiama nell’ambiente – e gestire alcune community su Livejournal. Capacità che mi sono poi tornate molto utili per lavorare con La Mela Avvelenata.

D: Il lavoro di uno scrittore è fatto di molte cose, non sempre è facile e di sicuro non è mai “leggero”. Cosa significa per te scrivere? Come nascono le idee per i tuoi romanzi/racconti?

Ah, è davvero una domanda interessante. Quando ho cominciato a scrivere lo facevo non solo per sfogare la fantasia, ma perché volevo far sognare la gente, darle qualcosa che l’aiutasse anche solo per poco a staccare dalla realtà di tutti i giorni. Ed è anche per questo che preferisco il genere fantasy in tutte le sue facce. Ora scrivere è diventato un’esigenza psicofisica: non posso farne a meno, devo buttare fuori le idee o mi intaserebbero il cervello.
Le idee le prendo un po’ ovunque: dalla musica, dai film, da altri libri, dalle foto, dai miti e le leggende, e dalle piccole cose di tutti i giorni. Semplicemente qualcosa – che può essere anche solo un dettaglio, una parola, un colore – colpisce la mia attenzione e accende la proverbiale lampadina. Una delle mie idee più brillanti è venuta dalla pubblicità della Red Bull!
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D: Essendo una grafomane, sono molto curiosa di sapere quanti altri autori usano i mezzi “tradizionali”, almeno nella prima stesura. Tu come scrivi: carta e penna o direttamente al pc? Ascolti musica per calarti nelle atmosfere della tua opera o preferisci il silenzio? E soprattutto, fai una scaletta prima di iniziare o scrivi “a braccio”?

Quando ho cominciato, da adolescente, scrivevo tutto a mano e poi copiavo su PC. Lo facevo soprattutto perché in quegli anni l’ispirazione colpiva maggiormente la notte e in quelle ore non avevo un computer a portata di mano, ma anche per portare quello che scrivevo sempre con me. Ora ho un PC disponibile a quasi tutte le ore del giorno, quindi scrivo a mano solo se un’idea mi colpisce all’improvviso e non ho altro su cui trasferirla.

Raramente ascolto musica in fase di stesura, ma lo faccio molto mentre progetto o delineo le idee della storia. Mi aiuta tantissimo a visualizzare le scene.
Non scrivo a braccio, assolutamente no, ma non uso nemmeno una vera e propria scaletta. Devo però sapere da dove iniziare e dove finire, insomma andare da A a B. Quello che succede nel mezzo è sempre un po’ incerto e può cambiare in fase di stesura, ma non comincio mai a scrivere senza sapere dove andrò a parare.

D: Quali sono i tuoi generi e i tuoi autori preferiti? C’è qualche scrittore (o qualche libro) in particolare che ti ha “cambiato la vita”?

Preferisco il fantasy, come ho già detto, ma leggo un po’ di tutto. Scrittori preferiti… oddio, dovrei farti una lista intera. I tre nomi più importanti sono Neil Gaiman, Banana Yoshimoto e Anne Rice, non necessariamente in quest’ordine; ho letto praticamente tutto quello che hanno scritto. Il libro che mi ha cambiato la vita è stato Harry Potter e la Pietra Filosofale, quando avevo 11 anni, e per questo avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, anche se non è il mio preferito.



http://www.lamelavvelenata.com/product/il-violinista-di-uno-studio-in-rosso-letizia-loi/


D: Progetti letterari (e non solo) futuri. 

Diversi, in effetti. Sto portando avanti la serie steampunk di La Grande Mutazione e dovrei scrivere il seguito di Ichnôussa, sto scrivendo un romanzo a quattro mani con Federica Soprani, ma soprattutto sto lavorando a una serie di racconti urban fantasy ispirati alle leggende della mia terra, la Sardegna, del quale Valentina Sannais – l’artista che ha disegnato per me la copertina di La Grande Mutazione – e io abbiamo in progetto di creare una trasposizione in fumetto.


D: Per concludere, una citazione dal tuo romanzo/racconto pubblicato con La Mela Avvelenata. 

"D’un tratto gli androidi prodotti dalla Hoffman & Sons parevano più umani degli umani stessi, si mescolavano nel grigio di Londra, tra le carrozze a scoppio e il vapore denso, lasciando in mostra protesi meccaniche come le persone esibivano tratti animali. E non era finita lì, molta gente stava ancora mutando, spariva dalla circolazione per qualche tempo e poi saltava fuori con un aspetto sorprendente. 
Cominciai a chiedermi quando sarebbe venuto il mio turno, quale aspetto avrei preso e quanto avrebbe condizionato le nostre vite."
(La Grande Mutazione).
  
D: Grazie per essere stata qui.
Grazie a te per questo spazio, Monica, e complimenti per le domande davvero interessanti e stimolanti!
 
Appuntamento alla prossima settimana con Weekly Apple #9. Chi sarà il prossimo ospite?

Intanto, visitate il sito della Mela Avvelenata: basterà cliccare sull'immagine qua sotto!


http://www.lamelavvelenata.com/

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